La sfilata di Dior a Lecce
La sfilata di Christian Dior a Lecce: in un’unica frase, un intero mondo in piena trasformazione.
C’è l’alta moda, c’è la scelta, c’è la Puglia, c’è il cambiamento che vi avevamo anticipato.
L’universalità della moda e l’iconicità di Dior sorvolano il Covid, il lockdown, la crisi, e decidono di dare un segnale forte: sfilare ancora, scegliere una città del Sud Italia, e far durare il tutto 22 minuti.
Si percepisce il desiderio forte della maison e di Maria Grazia Chiuri, di raccontare il proprio inarrivabile stile, portandolo in un contesto diverso dal solito, ma inconfondibile: il barocco leccese. A far da contorno naturale ed assolutamente in tono con la location, una scenografia fatta di luce e tradizione: un’architettura di luminarie pugliesi.
Abbandonato quindi il tono patinato delle sfilate passate, si punta su una nuova atmosfera fatta di verità e poesia lasciata inalterata e dichiarata per quello che è, impreziosita dalla voce di Giuliano Sangiorgi, e da testimonials eccellenti come Charlize Theron, Johnny Deep e Chiara Ferragni.
La Puglia da anni è diventata la scelta di progetti culturali, vacanze internazionali e, spesso, buen retiro di ospiti di fama mondiale, che lasciano tutto per una pedalata in libertà tra gli ulivi e la pietra bianca.
La sensazione per noi, che in questa terra siamo nati e cresciuti, e che abbiamo deciso di non abbandonarla per un lavoro certo ma di restare qui e provare a creare alternative reali, è quella, finalmente, che il mondo abbia scoperto la meraviglia di un posto che non ha dovuto inventarsi nulla per essere eccezionale: lo è e basta.
Dior ha scelto la bellezza semplice e pulita della Puglia, per raccontare l'aristocratica bellezza delle sue creazioni: un contrasto affatto stridente, anzi, complementare.
Che sia una festa, quindi, di design, di architettura, di luci, di musica, ma, soprattutto, di orgoglio.